24/12/2020
bonae voluntatis
Sono vittime di una perversione che si annida ovunque e non l’abbiamo forse vista in questi anni sotto l’apparenza di bene? “Andate e fate diligente ricerca di questo bambino e quando l’abbiate trovato fatemelo sapere perché anch’io vada ad adorarLo” (Mt 2,8). Quando l’odio di sé e il desiderio di distruzione stravolgono il senso fino a colpire le parole più efficaci, allora è tempo di riscoprirne la concretezza ancora luminosa e, come i Magi, guardando la Stella, ascoltare gli Angeli tersi.
Transeamus usque Bethleem I Magi si sono lasciati condurre dal percorso della Stella nel firmamento, forse dando credito a memorie di antiche profezie di ebrei vissuti in esilio e conservate nel loro paese. Guardare la Stella potrebbe sganciare il nostro sguardo incurvato a terra e condurci, seguendo appunto antiche parole, a un luogo posto per noi e a un Bambino che è la Parola e che riempie ancora oggi di grande timore (Lc 2,9) se nel tempio si sente la necessità di aggiornarla continuamente fino a farla evaporare perché sempre contiene in sé un elemento perturbante. E’ un mistero di Luce perché come all’inizio di tutto scopriamo il Fiat (Gn 1,3). Nuovamente, infatti, Dio dice: Lascia che sia (Gn 1,3). I Magi furono forse portati a Betlemme per scoprire il Meridiano in cui contemplare la curva d'intersezione tra la volontà universale di salvezza di Dio e il mistero dell’iniquità non meno universale. Et venernut feslinantes Andiamo a Betlemme con coraggio e prestezza, perché solo contemplandoLo capiremo ciò che è stato detto di quel Bambino (Lc 2,17). E’ il Meridiano, è il punto di Luce, è la Croce, mistero di connessione tra l’aiuto di Dio e il rifiuto dell’uomo. Fiat! Lascia che sia! Disporsi a entrare in questo punto d’intersezione (Lc 1,38). Accettare di condividere il mistero della Croce vuol dire intraprendere un tremendo viaggio nella mente di Dio. Se ci appare insostenibile, rimanere almeno accanto al Salvatore, fosse anche in un sussulto, all’ombra del proprio cuore, cercando magari di tenerne in braccio l’impronta. Appunto: come uomini di buona volontà! |